Qual è il libro che hai scoperto? Se ce lo racconti te ne regaliamo uno

"Sto viaggiando in treno, cosa che non amo fare, e tanto per cambiare leggo. Per lavoro. Credo sia chiaro a tutti che leggere un testo per valutarlo sia molto diverso dal leggerlo per il puro piacere di farlo. Comunque, ecco che in pochi minuti dimentico di essere sul treno, non vedo la gente intorno a me, non guardo il paesaggio scorrere fuori dal finestrino, non sento più i rumori e le chiacchiere, perché sono completamente assorta nella lettura. Basta il primo capitolo e prendo il cellulare. Chiamo l’agente a New York, ma la conversazione è assai difficoltosa. È un tragitto pieno di gallerie. La linea salta più volte, ma l’obiettivo è uno solo: vorrei tanto, ma tanto poter pubblicare questo romanzo.
Ricordo che quella è stata una delle trattative più veloci e concitate da quando faccio questo lavoro. Alla fine del viaggio (2 ore) il libro è nostro. Solo dopo, con calma, riprendo a leggere il manoscritto. Non c’è niente da fare, i libri davvero belli sono così, partono molto bene e continuano ancora meglio. Solo in un secondo tempo mi accorgo che chi scrive è un uomo. Impossibile. Devo aver visto male. Ma è proprio così. Un musicista classico, violoncellista di professione. Ed è pure al suo esordio letterario. Ma come fa a descrivere così bene le donne? Come riesce a entrare nella loro testa e a esprimere quello che provano, cosa sentono? E soprattutto, come fanno tre donne nere di una cittadina sperduta dell’Indiana a essere così simili alle altre donne del pianeta, che siano italiane o cinesi o francesi o…

Dice Edward Kelsey Moore : “Ho passato la mia infanzia ad ascoltare di nascosto le conversazioni delle donne della mia famiglia. Anche quando ero troppo piccolo per capire davvero gli argomenti da adulti di cui spesso parlavano, ero colpito da quanto velocemente passassero da un tono tragico e strappacuore alle risate più sfrenate. Mi aveva anche colpito il fatto che le zie e le cugine con le vite più tristi fossero sempre le più divertenti a tavola. Oggi mi sembra di incontrare le stesse donne ovunque io vada, solo che hanno il colore della pelle diverso e parlano altre lingue. Con questo libro ho voluto celebrare la gioia dell’amicizia vera e invitare i lettori a ricordare le donne forti, intelligenti e divertenti della loro vita.

Domenica con le Supremes è la storia di tre donne speciali e dei loro giorni insieme, dell’affetto vero e della solidarietà che le unisce, raccontata con una voce fantastica, divertente e sensibile. Odette, Clarice e Barbara Jean sono amiche da quarant’anni e hanno condiviso gioie e dolori che la vita ha riservato loro con passione e tanto umorismo.
Mi è spiaciuto davvero finirlo perché le tre formidabili protagoniste mi hanno conquistata. Consiglio vivamente a tutti di concedersi il piacere di leggere questo splendido debutto".

Joy Terekiev
Editor Narrativa Straniera Mondadori