di Antonella Sbriccoli
7 agosto 2014
Lo avevamo notato anche parlando del romanzo storico: sono tornati i libri extra large dalle mille e una pagina. Sono quelli in cui la storia si dipana attraverso le generazioni, o incastrando eventi su eventi all'interno di un intreccio narrativo da feuilleton. Complice, in parte, la possibilità di scegliere il supporto migliore per consumare un testo: con gli eBook, ad esempio, si perde la fisicità del "malloppo" di carta e, se la storia va, si arriva alla fine senza l'ansia di dover ancora affrontare le "ultime" 300 pagine. Questi cinque romanzoni si leggono che è un piacere, senza rendersi conto di quanto siano voluminosi. Te li consigliamo, perché scorrono, coinvolgono e la loro mole nello sviluppo della storia "ci sta tutta".
Un ragazzo tredicenne e le sue mille disavventure attraverso l'America e poi l'Europa sono al centro di questo libro magnificamente narrato. Un filo rosso lega le vite di vari personaggi, talmente ben descritti che la Warner Bros ha già acquistato i diritti per farne un film. Un capolavoro, con cui Donna Tartt si è aggiudicata il Premio Pulitzer, che si legge senza rendersi conto del "peso" del volume.
“C’erano questo mondo più ampio, fatto di tempo che scorreva e di spazi che mutavano, e quest’altro mondo piccolo e fermo, fatto di orrore e di apprensione; si inserivano perfettamente l’uno nell’altro, una sfera dentro una sfera”.
Anche I luminari arriva da un riconoscimento internazionale, perché ha vinto il Man Booker Prize 2013 - premio letterario ambitissimo e garanzia di successo nei Paesi di lingua inglese.
Si tratta di un romanzo vittoriano ambientato in Nuova Zelanda a partire dal 1866, molto ben cosruito, sopratuttto se si considera che l'autrice, Eleanor Catton, ha solo 28 anni. Quello che ha creato è un mondo antico e magico, che affascina e cattura.
Scendiamo di pagine (qui siamo a 550), ma non di qualità.
All’esordio, nel 2009 con Ruggine americana, Philipp Meyer è stato inserito dal “New Yorker” nella lista dei 20 migliori scrittori under 40. Ora, con il suo secondo romanzo, la critica si è addirittura spinta oltre, fino a scomodare il Grande Romanzo Americano e autori come Melville, Fitzgerald, Faulkner, Steinbeck etc. Chi voglia spaziare tra gli ampi orizzonti delle praterie sconfinate e immergersi nel mito della fondazione della nazione americana trova sicuramente ciò che cerca in questo romanzo, Il figlio, epopea esplosiva e crudele dei McCullough, dall’indipendenza del Texas (1836) al declino dell’impero capitalistico odierno.
L'appassionante conclusione dell'epica trilogia The Century, dedicata al Novecento, nella quale Ken Follett segue il destino di cinque famiglie legate tra loro: una americana, una tedesca, una russa, una inglese e una gallese. Il volume sarà in commercio a partire dal 16 settembre. E' un bel libro, con una conclusione dell'imponente opera di Follett che non delude affatto: 1008 pagine perfette per passare un po' di tempo in compagnia della storia del secolo breve, dai primi anni Sessanta fino alla caduta del Muro di Berlino.
Il libro più breve della nostra cinquina sarebbe potuto essere anche molto più lungo, perché tra le pagine Mari dissemina la pura gioia del narrare. Ogni storia non è che un pretesto per divertirsi con le parole e le situazioni che il suo linguaggio riesce a creare, in modo così perfetto che le pagine scorrono via veloci. Al centro della vicenda la vita di Roderick Duddle, un piccolo orfano simile per certi versi a Oliver Twist, e una incredibile quantità di personaggi che l'autore muove come marionette. Avventure rocambolesche, improbabili, comiche e surreali.
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