Se ne era parlato nel 1996, ma il suo nome non era tra i favoriti per il Premio Nobel per la letteratura del 2016. Bob Dylan è il Nobel per la letteratura 2016. Il comitato dei Nobel di Stoccolma lo ha comunicato con questa motivazione: "Ha creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana". Una grande segnale, perché è la prima volta che Stoccolma considera la musica 'pop' come una forma d'arte. I testi delle canzoni di Dylan sono infatti vere e proprie poesie in musica e hanno anche dato voce al movimento dei diritti civili negli Stati Uniti degli anni Sessanta. Il Nobel è un'occasione unica per (ri)alscoltare uno dei musicisti più importanti nella storia della musica rock e folk.
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In mancanza di una lista ufficiale di candidati, il #Totonobel alimentato dai pronostici espressi su siti di scommesse come LadBrokes davano come nomi più "caldi" il keniota Ngugi Wa Thiog'o, seguito da Murakami Haruki, sempre favorito, mai vincitore. Seguivano, poi, Adonis, Philip Roth, Jon Fosse, Don DeLillo... Pochi nomi femminili quest'anno e, ahinoi, neanche uno scrittore italiano tra i primi 10 (Claudio Magris è alla 33° posto, Elena Ferrante al 50°, Dacia Maraini al 66°).
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I candidati votati dai librai dei Mondaodri Store
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I pronostici erano esatti: il #Totonobel, che dava la scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievič come favorita a 5/1 aveva ragione. L'autrice di Tempo di seconda mano, Ragazzi di zinco e Preghiera per Chernobil' si è aggiudicata il Premio Nobel per la Letteratura 2015. Come recita la motivazione ufficiale, il riconoscimento va alla "Sua polifonica scrittura, un monumento alla sofferenza e al coraggio nei nostri tempi".
I suoi libri raccontano la vita e la guerra in Russia in epoca pre e post sovietica. Giornalista e grande narratrice, tradotta in più di venti lingue, la Aleksievič è stata costretta a lasciare la Bielorussia perché accusata dal regime di Aleksandr Lukašenko di collaborare con la CIA.
Le sue opere danno voce alla gente. In particolare, in Preghiera per Cernobyl’ la Aleksievič ha fatto parlare il "popolo di Černobyl'" composto di persone dalle professioni, destini, generazioni e temperamenti diversi, donne, uomini, bambini e soldati, contadini e intellettuali, credenti e atei toccati dalla tragedia nucleare.
Rebecca Yarros
Papa Francesco (Jorg ...
Daniele Giglio
Aldo Cazzullo
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Rebecca Yarros
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