Si è pensato per celebrare i vent'anni dell'Amministrazione di Sostegno a un testo di carattere soprattutto documentativo. Quali erano i motivi della proposta riformatrice, negli anni '80, quali appaiono oggi le chiavi dell'istituto di cui agli artt. 404-413 cod.civ; quale il contorno legislativo entro cui l'AdS è venuta a collocarsi, quali i più importanti interventi della giurisprudenza, nel corso degli ultimi due decenni.
È complessa la disciplina dell'AdS, girando oggi per webinar e seminari se ne sentono un po' di tutti i colorì; perfino nei decreti giudiziali qualche imprecisione non manca a volte: c'è da sperare che il presente volume varrà a migliorare, in generale, il tasso di familiarità col diritto delle persone fragili.
Può anche essere uno spunto, la lettura, per il tratteggio delle vie che andranno percorse, onde migliorare gli attuali strumenti a disposizione. Le cose da fare sono in effetti più d'una.
Occorre abrogare l'interdizione, che l'Europa migliore ormai disdegna come figura, e che costituisce di per sé una risposta avvilente, poco amichevole verso chi sta peggio. Il giudice tutelare e l'AdS non possono essere lasciati soli a reggere il peso dell'intera fragilità civilistica, nel paese, ci vuole in parallelo un bastione amministrativistico, ossia una rete organizzata di servizi, a supporto della protezione legale da apprestare. Serve in Italia il ''Profilo esistenziale di vita'', si richiede un salto di qualità negli orizzonti dell'''Empowerment negoziale'', c'è bisogno del ''Patto di rifioritura'' a soccorso di chi rischia di finire sempre più giù.
Sapere com'è andata negli ultimi vent'anni tornando al libro è un punto di partenza per immaginare cosa dovrebbe succedere nei prossimi 20.
Anonimo -