Addio, bella crudeltà è un romanzo potente e affilato sull'amore giovanile, la passione, la malattia e la responsabilità.
Sui bivi imprevisti della vita e i destini che cambiano all'improvviso.
«Questa storia è spietata e fragile come la giovinezza. Meozzi ha avuto la profonda sensibilità di definire questo contrasto». Olga Campofreda
Lidia e Giovanni sono molto giovani quando si incontrano, agli inizi degli anni '90. Lei è una ragazza sola e fragile, lui il contrario: un uomo che vuole dominare la vita, rabbioso e temerario. Entrambi prendono dall'altro ciò che vogliono, voracemente: Lidia un amore che sfiora la dipendenza, Giovanni una passione selvaggia, con risvolti oscuri. Vivono in simbiosi, di sesso e tenerezza, e rinunciano a tutto il resto. Si sposano quasi subito. Eppure, presto, un terremoto nelle loro vite farà invertire i ruoli, stravolgerà quell'equilibrio: la ragazza timida e dipendente diventerà il perno di tutta la coppia, delle vite di entrambi; il maschio dominante, al contrario, si troverà a fare i conti con la paura e l'impotenza.
Anonimo -