Chiunque si limiti a osservare gli adolescenti che interagiscono in gruppo, li vede mediamente disinvolti, spigliati, comunicativi, sorridenti, sereni. Se li si conosce da vicino e si riesce a entrare nelle pieghe della loro anima, l'immagine sociale si dissolve: affiora, al suo posto, un'ansia fluttuante con picchi piuttosto inquietanti, repentini crolli depressivi, insicurezza, un vissuto costante di inadeguatezza, il dubbio sulla propria vera identità, una fobia della "debolezza" affettiva, un orientamento claustrofobico. È questo retroterra dell'adolescenza di oggi che merita di essere interpretato andando al di là delle maschere e delle mistificazioni che lo celano.
Anonimo -