Aggiornamenti Sociali - Orientarsi nel mondo che cambia

Chi sono e che cosa vogliono i Gilet gialli che, dal 17 novembre scorso, hanno iniziato una protesta che sta scuotendo la Francia? Perché questo conflitto sociale, per molti aspetti inedito, ci riguarda? L'editoriale del numero di febbraio di Aggiornamenti Sociali offre alcune risposte e chiavi interpretative.
Tra gli altri contenuti del nuovo fascicolo, un'intervista a Fabio Baggio, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sul Global Compact sull'immmigrazione, recentemente al centro del dibattito politico anche in Italia e un approfondimento sulla filosofia politica che ispira la diplomazia internazionale della Cina, e sulle sue diversità rispetto all'approccio occidentale.
Due articoli si occupano di altrettante riforme recentemente introdotte in Italia, entrambe piuttosto travagliate. La prima è quella relativa alle Province, oggi scomparse dai radar della politica, in gran parte svuotate di poteri, ma in realtà ancora esistenti. La seconda è quella dell'ordinamento penale: tre recenti decreti legislativi a firma del ministro Bonafede hanno portato al naufragio del tentativo di ampliare l'operatività delle misure alternative al carcere, in nome di una sicurezza che, in realtà, non è in grado di ridurre il rischio di recidiva.
A completare il numero, un'infografica sui centri di detenzione in Libia e sugli sbarchi in Italia (da cui emerge tra l'altro l'incremento del 147% dei morti in mare dall'insediamento del Governo Conte), la rubrica Bibbia aperta in questo mese dedicata al significato della santità "quotidiana", una rilettura del pensiero di Antonio Rosmini alla luce dell'attuale, controverso processo di integrazione europea, un approfondimento sull'impegno dell'Unione Europea per la sicurezza alimentare, e le consuete recensioni librarie e cinematografiche.
Come in tutti i fascicoli di questo 2019, in cui Aggiornamenti Sociali entra nel 70° di pubblicazione, il numero si chiude con un flashback sulla storia della rivista: a febbraio viene riproposto il testo autografo con cui nel 1955 Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI e all'epoca arcivescovo di Milano, impartiva la sua benedizione alla Rivista.

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