Un'originale raccolta di racconti capace di rinnovare, non senza una certa dose di creatività, il modello classico del romanzo psicologico di memoria "sveviana". Il fil rouge comune alle vicende narrate è chiaramente espresso dal sottotitolo: Storie di uomini e donne ritrovati. Personaggi incerti, delusi, arrabbiati, annoiati; le figure tratteggiate da Vincenzo Ziparo sono tra le più variegate, e decisamente stravaganti in alcuni atteggiamenti, ma hanno caratteristiche comuni, capaci di riportare alla luce una normalità messa in discussione, che necessita di una ricerca interiore e di un riposizionamento. I protagonisti si trovano a interagire, volenti o nolenti, in una terra misteriosa quanto ignota, resa reale da miti e tradizioni e su cui sembra aleggiare un'ombra di misticità travestita da coincidenza. Le tematiche presentate si possono comprendere mediante diversi livelli di lettura riuscendo a sviluppare una traccia inedita: queste storie individuali orientate da una forte introspezione hanno il merito di aprirsi ad altri piani interpretativi e di raccontare le contraddizioni della quotidianità contemporanea.
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