Alessandro e Volta. Due cuccioli, un ingegnere e una centrale

La storia trae origine da accadimenti veri. L'autore (l'Ingegnere) in una sera buia , mentre sta aprendo la macchina per tornare a casa prende uno spavento perché vede spuntare due occhi rossi sotto il pianale dell'auto. Potrebbe essere di tutto. Da un animale pericoloso come un cinghiale, un istrice o un serpente, visto che la centrale si trova in piena maremma, ad un ordigno esplosivo. Quando l'Ingegnere scopre che quei due occhi appartengono ad un cucciolo che si prostra ai suoi piedi per chiedere aiuto con i suoi mugugni tutta la sua paura si trasforma in amore. Il dovere però gli imporrebbe di rilevare la presenza di quel piccolo essere perché se lasciato libero potrebbe essere pericoloso, come del resto gli è stato insegnato dagli infiniti corsi fatti sulla sicurezza, in quanto il cucciolo potrebbe infilarsi in qualche macchinario con conseguenze anche molto gravi. Ma l'ingegnere trascinato dall'amore per quel batuffolo non riesce a farlo e deve trovare il modo di salvarlo insieme al suo gemello che troverà qualche giorno dopo. Non sarà proprio semplice...

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