"Tutto passa, amica mia passano i giorni, i mesi, gli anni passano i chilometri e le nostalgie passano sorrisi, abbracci e sputi perlopiù senza lasciare tracce. Tutto passa, vecchia mia sbiadiscono i ricordi, si sbagliano le date si cade sull'asfalto e poi ci si rialza si svuotano i bicchieri e si stringono altre mani a loro volta scordate dopo l'alba. Qualcosa resta, amore mio un cassetto di parole, qualche foto, le tue lettere un biglietto del treno, i nostri riti e quelle stelle Restano pagine già scritte e una promessa Poco altro. E forse è nulla. Ma per me è tutto." Sono i fili di una complicità antica, quelli che Alice e Francesco si sorprendono a riannodare in una notte di neve. Ma quella notte sarà anche l'inizio di un pugno di settimane destinate a rimettere in discussione molte cose. Alice e Francesco: due esistenze irrequiete che si sono incrociate di sfuggita in un passato ormai lontanissimo e che, a distanza di dodici anni, si ritrovano a guardarsi nuovamente negli occhi facendo i conti con il tempo che è passato, con le cose che sono cambiate, con ciò che è rimasto immutato e con le decisioni importanti verso cui la vita li sta inevitabilmente spingendo. Un romanzo fragile e sincero che diventa quasi un doppio autoritratto in cui le schegge di malinconia al sapore di whisky di Francesco si innestano fra le riflessioni attente, i dubbi e i ricordi di Alice che, in una sorta di lunga lettera, mette a nudo la propria storia e il lato più intimo della propria anima.
Anonimo -