La figura del Buddha non è mai stata tanto popolare quanto lo è oggi. In diversi angoli dei cinque continenti - dall'india alla Cina, all'Occidente sempre più assetato di spiritualità - fa nuovi accoliti o, semplicemente, affascina persone che sono alla ricerca del senso dell'esistenza. Perché? E, soprattutto: come possono adattarsi alla realtà del XXI secolo gli insegnamenti di un uomo vissuto in India 2500 anni fa? Incaricato dal "National Geographic" di realizzare un reportage sul Buddhismo, il giornalista Perry Garfinkel, instancabile viaggiatore e sottile indagatore dell'animo umano grazie a una lunga pratica della meditazione, si mette sulle tracce di Siddhartha Gautama, l'uomo che divenne il Buddha (il Risvegliato). La prima tappa è in una casa di cura di San Francisco al capezzale di Carl, malato terminale di cancro: interrogato sulla sua vita prima della malattia, questi replica di non voler rispondere sul passato. In questa battuta secca e ineluttabile Garfinkel coglie la vera essenza del Buddhismo: passato e futuro non esistono né ha alcun senso proiettarvisi; esiste solo un eterno presente dove tutto scorre indipendentemente dalla nostra volontà. E' il primo degli straordinari insegnamenti che Garfinkel riceve nel suo pellegrinaggio sulle orme del Buddha, dall'India alla Cina, dalla Thailandia ai luoghi sacri dell'Himalaya, dal cuore tragico dell'Europa - Auschwitz - agli Stati Uniti, ascoltando la testimonianza di vita e di fede di gente comune e di personaggi più illustri come il Dalai Lama e Thich Nhat Hanh, il monaco vietnamita che nel Sud della Francia ha fondato il movimento del Buddhismo socialmente impegnato. Profondo, avvincente, a tratti umoristico e sempre istruttivo, "Alla ricerca del Buddha" è il diario di questo viaggio sulla via dell'illuminazione, e al tempo stesso una dettagliata ricostruzione storica e un'interessante analisi sociologica dei motivi che spingono tante persone - anche seguaci di altre fedi - a praticarlo.
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