Sulla banchina della metropolitana ventuno persone stanno aspettando il treno, ciascuno chiuso nei propri pensieri che, nei dieci minuti d'attesa, prendono forma. Sono istantanee mentali quelle che, come l'angelo del "Cielo sopra Berlino", Culicchia coglie nei suoi personaggi: frammenti che rappresentano le vite, le angosce, le piccolezze di una manciata di esistenze qualsiasi, dall'adolescente anoressica al naziskin assecondato dalla madre, al quarantenne arrogante "bamboccione" in perenne attesa di una donna alla sua altezza. Con una sorpresa finale.
Anonimo -