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Animalia. Piccolo bestiario patristico - Lucio Coco
Animalia. Piccolo bestiario patristico - Lucio Coco

Animalia. Piccolo bestiario patristico

Lucio Coco
pubblicato da Edizioni Messaggero Padova

Prezzo online:
2,99

Perché la tigre è più affascinante del gatto? E l'ape più della vespa? Un testo che raccoglie descrizioni comportamentali di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, ragni, insetti e vermi presenti nelle pagine di letteratura patristica. L'occhio di osservazione dei Padri della Chiesa non ha intento scientifico, bensì morale e divide il mondo animale in buoni e cattivi: i primi con stili di vita virtuosi, i secondi viziati. Alla prima schiera perciò appartengono api, formiche e colombe, alla seconda corvo, pernice, talpa e tigre. Altre bestie, invece, come il pipistrello notturno, la vespa fastidiosa, l'orsa feroce, l'asino mite, vengono rivalutate dai monaci del IV-V secolo e liberate da una connotazione negativa. Piacevoli curiosità e bizzarrie della natura che possono ammaestrare anche l'uomo di oggi. Autore LUCIO COCO, studioso della tradizione patristica, come saggista rivolge il suo sguardo al presente, indagando i vissuti di fede dell'uomo contemporaneo alla ricerca di risposte che diano verità, consistenza e valore all'esistenza. Tra i suoi ultimi libri: "Piccolo lessico della modernità" (Qiqajon 2009), "Figure spirituali" (EMP 2010), "Interrogare la fede" (Lindau 2011), "I grandi temi del Concilio Vaticano II" (LEV 2012), "Non smettere mai di cercare" (EMP 2014), "A pranzo con i Padri del deserto" (EMP 2015), "Animalia" (EMP 2015), "In viaggio" (EMP 2015). PREMESSA Gli animali sono argomento di fede. - Basilio Magno Si presenta in questo volume una piccola schiera di animali che fanno quasi capolino in diverse pagine di letteratura patristica. È evidente che le loro descrizioni, al di là di alcune notazioni comportamentali, non hanno un intento e uno scopo scientifico. Le osservazioni dei padri della chiesa servono soprattutto a una finalità morale. Le condotte degli animali sono prese come riferimento e sono da loro usate per correggere oppure raccomandare certe abitudini umane. Il confronto morale si impone sempre rispetto all'etologia e più in generale alla zoologia. In generale il giudizio morale - ma forse si dovrebbe parlare di pregiudizio morale - che attraversa il popolo degli animali li divide in buoni, quelli che hanno stili di vita virtuosi che l'uomo farebbe bene a imitare e a servirsi come modello, e cattivi, quelli cioè nei quali prevale il vizio, la passione sfrenata, l'ingordigia, che l'uomo dovrebbe tenere ben presente per evitare modi di fare che in qualche modo possano assomigliare a essi. Alla prima schiera perciò appartengono le api, le formiche, le colombe, alla seconda il corvo, la pernice, la talpa, la tigre. Il perché in molti casi è facile immaginarselo. La laboriosità della formica è proverbiale fin dai tempi di Esopo rispetto alla rilassatezza e alla spensieratezza della cicala. Il modello classico si trasferisce facilmente e con continuità nella letteratura cristiana. Le favole di Fedro presentano altrettanti lupi rapaci e leoni voraci quanti se ne possono trovare nei testi dei padri della chiesa. Tuttavia, a fronte di una tale continuità tematica con la tradizione pagana, c'è un'altra categoria di animali che si sarebbe portati a includere nell'orbita delle passioni negative, per esempio l'orsa, il pipistrello, la vespa, e altri in quella dei sentimenti positivi, per esempio il cavallo, il cane, il cervo, che subiscono una trasformazione semantica, per cui il cane, da sempre considerato amico dell'uomo, è citato per mettere in guardia il cristiano dal non diventare un animale muto quando dovrebbe invece abbaiare per difendere i contenuti della fede. Dice infatti Ambrogio: «Apprendi a tenere [pronta] la parola nella tua bocca perché non sembri che, come un cane muto, con un silenzio colpevole, abbia abbandonato il posto assegnato alla tua fedeltà» (Ambrogio, Esamerone 6,4,17: PL 14,248). E anche la nobiltà del cavallo spesso scompare in questi insegnamenti per metterne piuttosto in evidenza la cocciutaggine e l'irragionevolezza: «Perché ti rendi simile ai giumenti, - scrive ancora il vescov

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Generi Religioni e Spiritualità » Fede, politica e società » Religione, argomenti generali

Editore Edizioni Messaggero Padova

Formato Ebook con Adobe DRM

Pubblicato 26/06/2015

Lingua Italiano

EAN-13 9788825034981

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