I territori impervi e i fatiscenti tesori dell'Armenia storica, di qua e di là dalla cortina di ferro che separava Turchia orientale (Nato) e blocco sovietico, erano da mezzo secolo inaccessibili agli studiosi occidentali, quando nel 1966 i due giovani architetti romani Tommaso Breccia e Paolo Cuneo ne intrapresero la riscoperta. La grande avventura si iscrive qui in un vivace racconto di viaggio, fiorito di aneddoti, e nella maestà di cento immagini a colori di monumenti e paesaggi (selezionate da un archivio ben più vasto) a testimoniare l'impatto con quel mondo del quale si avviavano allora diversi tentativi di ricognizione. Tra parola e immagine, con rigore e con leggerezza, insieme con i ritratti dei protagonisti rivivono un momento storico particolarmente denso e una rete di relazioni di rara umanità. Poiché il racconto di Tommaso Breccia (1936-2021) esce postumo, si è colta l'occasione per fare il punto sui suoi studi di architettura armena, sull'insieme della sua personalità di studioso, di tecnico e di viaggiatore, e sui maggiori compagni di strada che favorirono la comunicazione tra due blocchi e due continenti.
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