Atropos racconta un incrocio di destini. Sullo sfondo la guerra tra due famiglie, i Ponier ed i Valchiri, che condiziona e modifica la vita dei personaggi come se fosse opera del misterioso ed incomprensibile fato. Per questo c'è chi si sottomette senza opporre resistenza alcuna e chi combatte per essere l'unico consapevole artefice della propria esistenza. Nel dipanarsi della storia i protagonisti, come tutti gli uomini, si trovano a riflettere sul significato e sulla forza del destino: . Ognuno è l'artefice del proprio destino (dott. Hristo Asholov). . Il procedere degli avvenimenti è già tutto prefissato da una forza che travalica la nostra volontà. . Il destino di ognuno di noi è già scritto con delle linee già tracciate e i sogni non solo altro che delle premonizioni, delle opportunità che il buon Dio o chi per Lui ci dà per tracciarle completamente (avv. Furbetti). . Il destino è il frutto della debolezza umana, ideato per sopire i nostri sensi di colpa, ma in realtà il tutto si deve ricondurre a un mero calcolo di probabilità (dott. Pietro Ramo). . Il nostro fato non è prestabilito, siamo noi a scriverlo ex novo influenzati dall'ambiente in cui operiamo (prof. Agazio Nitti).
Anonimo -