DAL LIBRO: Imprendo a narrare la vita d'un uomo, che, vissuto in tempi di varie, anzi opposte fortune, stette saldo coll'animo, e non vinto mai nè alle lusinghe di possibili innalzamenti, nè alle strettezze di una misera vita, seppe indomito conservare pur sempre la più bella dote dell'uomo: un carattere virilmente, e immutabilmente sentito.
A Niccolò Palmeri, nato in Termini dal barone Vincenzo a 10 agosto 1778, non mancarono nella sua prima età quegli ostacoli che sogliono per lo più dai pedanti opporsi al naturale sviluppo degl'ingegni ancor teneri, e che chiamano studî. Quel metodo che, a ritroso della ragione, muove da principî indefiniti, e che suppongono la facoltà di astrarre e generalizzare le idee, fu il metodo con che l'ingegno di Niccolò ebbe a lottare ne' suoi primi anni. E dico lottare perchè i principî astratti grammaticali, e le teorie di precetti magistrali, non desunti a modo di osservazione dall'atto, e non al fatto applicati, è lo scoglio da cui fra i mille fanciulli uno appena si salva.
Anonimo -