Cinema e fotografia rappresentano una dicotomia narrativa che nasce come un dialogo naturale e implicito e in cui immaginario, ispirazione e sovversione sono atti di reciprocità e di scambio. Interfacciandosi da sempre con il regno cinematografico, la fotografia documenta, sperimenta e rivela il gesto celato, l¿emozione rubata, ma soprattutto, ritrae in immagini istantanee e rivelatorie di vita dietro le quinte. In altre parole il mezzo fotografico è un linguaggio complementare che oltrepassa l¿artificio della scena mettendo a nudo i suoi soggetti, svelandone i misteri e raccontandone la vulnerabilità. Guardare il cinema attraverso l¿obiettivo del fotografo di scena è un¿esperienza complessa, interdisciplinare e organizzata attorno a tre grandi passaggi: la rappresentazione del reale dietro le quinte, il ritratto dell¿attore all¿interno e al di là dell¿attore e infine il rapporto tra cinema e arte. In tal modo, lo scopo della fotografia diviene essenzialmente umanistico. Il fotografo traspone su pellicola, sogni ed emozioni dei singoli individui rivelandone la realtà presente e le aspirazioni future...
Anonimo -