Nellagosto del 1917, lesercito italiano compì il suo massimo sforzo per scardinare la difesa delle forze austro-ungheresi che da più di due anni resistevano sul Carso e lungo lIsonzo. Lundicesima battaglia dellIsonzo, più nota come battaglia della Bainsizza, aveva due obiettivi principali: al centro, la selva di Tarnova, per tagliare le linee di difesa imperiali e far crollare il fronte carsico per aggiramento, e, a nord, la piana di Tolmino, obiettivo strategico per proteggere le armate italiane da un eventuale attacco nellalto Isonzo che puntasse direttamente su Udine.È noto che lattacco verso Tarnova del XXIV corpo darmata, guidato dal generale Caviglia, sfiorò il successo, arrestandosi sulle ultime alture dellaltopiano della Bainsizza, a ridosso del vallone di Chiapovano. Meno studiata è lazione del XXVII corpo darmata del generale Vanzo, che aveva lobiettivo di far cadere Tolmino occupandone le alture a sud est, dove vi erano i borghi rurali dei Lom, per convergere sul paese di Santa Lucia. Dopo più di dieci giorni di combattimenti, lazione di questa grande unità si risolse in un sanguinoso fallimento che consentì, nellottobre seguente, alle divisioni austro-tedesche di radunarsi nella piana di Tolmino per scatenare loffensiva che portò alla disfatta di Caporetto. In questo libro sono studiate analiticamente le fasi della battaglia, tenendo conto delle più importanti pubblicazioni sullargomento, fra le quali il diario del generale Vanzo, qui utilizzato per la prima volta dopo la sua recente pubblicazione, e facendo uso di documentazione inedita conservata nellarchivio storico dello Stato Maggiore dellEsercito a Roma.Il volume mette in risalto i rischi che i comandi italiani e in particolare il generale Capello, brillante e discusso comandante della 2ª armata si assunsero con un ardito piano di battaglia basato sulla manovra e sul forzamento dellIsonzo nel suo tratto più incassato e impetuoso, e i motivi, alcuni strutturali al piano stesso, altri dovuti ad eventi fortuiti, che portarono al fallimento dellazione; lattenzione dellautore si allarga anche alla descrizione delle condizioni di vita dei soldati sul campo, utilizzando soprattutto le memorie che essi ci hanno lasciato, spesso mai pubblicate. Un ampio apparato iconografico, con foto di archivi privati per lo più inedite e cartine degli archivi militari di Roma e di Vienna, rende ancor più efficace la ricostruzione degli eventi narrati.Emerge così una visione pressoché completa della grande battaglia sviluppatasi nel settore settentrionale della Bainsizza, che con il suo esito determinò il destino del fronte dellIsonzo ma che, nonostante la sua fama e la sua importanza, non è stata oggetto di alcun moderno studio di storia militare da almeno mezzo secolo.
Anonimo -