La storia vera di Barbara Campanini, la ballerina che nel Settecento si trovò al centro di un incredibile affare di Stato che coinvolse le principali potenze europee. Nata a Parma e divenuta popolarissima a Parigi e a Londra, nel 1743 Barbara accetta di andare a lavorare a Berlino come prima ballerina del re di Prussia Federico II. Prima però si sposta a Venezia con il suo amante, il nobile scozzese James Stuart de Mackenzie, per rispettare l'ingaggio precedentemente sottoscritto con il teatro di San Giovanni Grisostomo. A Venezia, fiduciosa di sposare James, decide di non trasferirsi a Berlino. Il re di Prussia Federico il Grande pretende che la ballerina rispetti l'impegno preso e arriva a coinvolgere il governo della Serenissima affinché costringa Barbara con la forza, se necessario. A questo punto scoppia un caso diplomatico che coinvolge Venezia, Prussia, Francia, Austria e la corona inglese.
Il libro si snoda in uno straordinario racconto tra dispacci di cancellerie, ambasciatori e personaggi storici fra cui Federico II, Giovanni Cattaneo e Jean-Jacques Rousseau, re, principi e protagonisti dell'opera. La figura di Barbara Campanini è emblematica. La sua vicenda umana e professionale costituisce un chiaro esempio della situazione di una donna di successo nel XVIII secolo, stretta fra vita privata, caparbietà, talento, amori, politica e interessi.
La storia di Barbara Campanini è raccontata qui per la prima volta lasciando parlare le carte e i documenti inediti d'archivio, in un vero reportage giornalistico dal Settecento.
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