Andrej Mirkin fa parte della cosiddetta "gioventù dorata" moscovita, scrive di gossip per una rivista glamour, frequenta tutti i posti più trend, beve, si fa di coca e seduce belle ragazze. Frenesia, eccentricità, velocità sono la sua religione, la sua vita è un mix di botox-sushi-bentley, il suo sogno è diventare un acclamato musicista rap, i suoi amori sono sempre sconsiderati e, soprattutto, mai unici. Sergej Minaev ci racconta una Russia che è il prodotto degli anni del comunismo, una Russia del ventunesimo secolo che ci appare come un'esasperazione della peggiore New York degli yuppies anni Ottanta.
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