Tolkien è stato uno scrittore universalmente riconosciuto e apprezzato per tutti i suoi libri, non a sproposito alcuni gli hanno dato il titolo di "Creatore di Mondi" come sintesi elogiativa della sua opera. Gli studiosi di Letteratura hanno persino inventato una parola più tecnica per questo: mitopoiesi. Nel saggio qui presente, di tipo non documentalistico, il tentativo fatto è quello di avvicinarsi il più possibile all'arte del narrare di Tolkien, cercando di andare nel profondo come se si spiasse un artigiano al lavoro nel suo laboratorio per rubargli i segreti del mestiere. Il saggio si concentra esclusivamente sul romanzo Lo Hobbit sopra il quale si avanza la tesi per cui deve essere considerato un'opera "maggiore" di Tolkien, pari per dignità e impegno a Il Signore degli Anelli e al Silmarillion; inoltre il romanzo in questione pare presentare delle caratteristiche specifiche che lo hanno reso un lavoro del tutto autonomo rispetto al resto degli scritti di Tolkien e anche agli altri romandi "di genere", con conclusioni finali nettamente differenti dal restante universo letterario del Novecento.
Anonimo -