Quante sono le analogie tra le storiche Brigate Rosse o le Rote Armee Fraktion, con i gilet gialli, il movimento spontaneo di protesta francese nato sui social network nel maggio del 2018 che ha provocato scontri in Francia e con diverse manifestazioni pacifiche in altre nazioni?
Ma soprattutto, è corretto e giustificato l'utilizzo dei blocchi stradali, degli scontri con la polizia, del vandalismo su opere architettoniche e devastazione di proprietà private e beni pubblici, per proporre un possibile manifesto di venticinque punti da presentare al governo?
O tutto questo può solo portare ad un ulteriore rivolta, che nei fatti può solo danneggiare la collettività dei singoli individui?
Analizzando la storia del biennio rosso e dei movimenti operai del sessantotto, si giunge a delle risposte e delle realtà che possono indicare la giusta strada verso la libertà, partendo da un presupposto fondamentale: capire quale è quella sbagliata.
Anonimo -