Ivor, Marco, Jonas e Arjan sono adolescenti inquieti e incasinati. Le loro vite sono piene di paure, stupefacenti e speranze. I genitori (quasi tutti immigrati) vivono in quartieri popolari di Oslo, e la polizia e i vari uffici di assistenza ai giovani gli stanno col fiato sul collo praticamente ogni giorno. La scuola è un luogo di incontri, scontri, divertimento e frustrazioni. Per loro non c'è posto nei bar chic o negli accoglienti caffè della capitale norvegese, così si ritrovano un po' dove capita: per strada, in palestre improvvisate o in centri commerciali fatiscenti, e, a poco a poco, muovono i primi passi dentro un mondo fatto di intossicazione, violenza, spaccio e criminalità. La profonda amicizia che li lega alimenta un forte sentimento di invincibilità, finché uno di loro non si spinge troppo oltre e il mondo che si sono creati va completamente in frantumi. Sospesi tra un candore pieno di affetto e una quotidianità feroce e frenetica, il gruppo di amici incarna alla perfezione le esistenze difficili dei giovani che popolano le periferie di tutta Europa. Oliver Lovrenski, ventenne norvegese e autore sensazionale, con un linguaggio poetico e crudo ci trascina in un viaggio intenso e sorprendente alla scoperta di un universo brutale che a volte cela squarci di tenerezza dove nessuno se li aspetta. Gran parte di ciò che accade in queste pagine - si tratti della scoperta del vuoto lasciato dall'assenza della figura paterna, della nostalgia di una nonna, del progetto quasi riuscito di trovare una fidanzata come si deve - avviene nella lingua: uno spettacolo pirotecnico dove si fondono espressioni gergali di varie culture (somala, croata, norvegese e molte altre) capace di creare un affresco frammentato, profondo e assolutamente affascinante. Un romanzo d'esordio bruciante che ha fatto irruzione sulla scena letteraria e nei cuori dei lettori con una forza dirompente.
Anonimo -