Prima che la memoria si appanni e che i ricordi vengano cancellati, ecco narrato in questo libro il mondo degli anni '60 visto da una bambina. Un mondo in cui contavano il giudizio della gente, la buona educazione, il rispetto e l'obbedienza. Ma anche un mondo crudele, dove i bambini imparavano a loro spese a crescere in fretta, ad arrangiarsi, a mentire per evitare punizioni. Una casa di ringhiera, la vita in comune con altre famiglie, la povertà, l'eterno problema dei soldi: uno spaccato di vita reale, ancora nella memoria di molti. E poi l'immigrazione, diversa da quella di oggi, ma altrettanto problematica: in una Milano laboriosa e sempre di corsa, i "terùn" erano in fondo alla scala sociale, ma anche chi proveniva dalla provincia veneta, come la famiglia di questa bambina. Proviamo a chiudere gli occhi e a immergerci in quell'epoca, per assaporare l'onestà delle cose semplici, i veri sentimenti, la gioia del profumo di una focaccia, il calore della stufa a legna. E forse, riaprendoli, sentiremo un pizzico di nostalgia.
Anonimo -