Il governo Piemontese era inquietissimo per le nuove venute di Francia e per l'inusitato fermento che si manifestava crescente ogni giorno nel popolo dello stato. Del terrore nato per le cose francesi parlano due dispacci, il primo spedito il 2 marzo a lord Palmerston da Abercromby in Torino (p. 122), il secondo firmato de Saint-Marsan, parimenti il 2 marzo, e comunicato a lord Palmerston dal conte Revel l'11 ( p. 142). Il fermento interno imponeva al re il 4 marzo la pubblicazione delle basi dello Statuto e si sfogava in Genova il 7 con una sommossa, nella quale il popolo minacciava voler seguire l'esempio di Francia.
La nuova dell'insurrezione lombarda si diffuse il 10 in Torino. L'entusiasmo fu indescrivibile. Il consiglio dei ministri raccolto ordinò si formasse un corpo d'osservazione sulla frontiera, centri Novara, Mortara, Voghera. Le voci corse erano di moto apertamente repubblicano, e un dispaccio del 20 spedito da Abercromby a lord Palmerston da Torino (p. 171-75), accenna a siffatte voci siccome ad una delle cagioni che determinavano le decisioni ministeriali.
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