Il CV, 'curriculum vitae', è una sintesi della propria formazione e delle proprie esperienze. Un testo breve e ricco di informazioni, destinato a offrire un’immagine complessiva della propria persona e delle proprie opere. Ed è in forma di CV che Pier Cesare Bori, giunto a un momento critico della sua vita, ha voluto narrare la propria storia, inanellando date, luoghi, eventi, regalandoci un autoritratto sobrio e scarno, ma capace di insegnare molto a chi avrà voglia di leggerlo. L’autore si rivolge innanzitutto a una cerchia di giovani ricercatori e amici, cui raccomanda di non perdere di vista gli insegnamenti ricevuti in seno alle comunità che hanno contribuito alla loro formazione, nonostante i limiti che possono aver rivelato nel corso del tempo. Sono pagine piene di serenità e gratitudine, colorate dall’autoironia di chi vivendo ha compreso che la vita è un percorso pieno di passi falsi. Sono pagine dettate dalla certezza che la vita delle persone che lo hanno accompagnato in questo tragitto è più importante e interessante di una fredda elencazione di fatti, anche se istituzionalmente rilevanti.
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