Ci sono Sandro e Clara, che non sanno più parlarsi. C'è l'ingegner Corrazzi, che decide di (letteralmente) ridisegnarsi. Ci sono i piccoli Guido ed Emilio che accompagnano Padre in un viaggio a ritroso. C'è un futuro dispotico, dominato dalla Samsung, dove l'unica forma permessa di interazione fra umani è una Tavolata globale. C'è Antonella, incatenata in periferia da una scritta su un ponte. C'è il Fregno, e la violenza inconsapevole dell'adolescenza. Ci sono artisti che tentano in extremis di ricongiungere arte e vita, creature sradicate, tentativi di comunicazione falliti, esercizi estremi di immaginazione urbana e sociale. C'è l'immaginario dei suoi due romanzi, La vita in tempo di pace e Lo Stradone: la Città di Mare, la Città di Dio, le fornaci dismesse, i quartieri e i luoghi di lavoro come mosaici sociali, la violenza della lotta di classe, della lotta per vivere, della sempiterna lotta di tutti contro tutti.
Anonimo -