II volume raccoglie alcuni contributi sulle complesse relazioni che legano il capitalismo alla democrazia: un legame necessario e inscindibile o un contrasto irriducibile e senza soluzioni? Salvati sviluppa le sue argomentazioni confrontandosi con le tesi di altri studiosi contemporanei: K. Phillips e R. Reich sulle caratteristiche del capitalismo americano; A. Glynn su keynesismo e neoliberismo, i due principali regimi di politica economica del dopoguerra; R. Dahrendorf sulla difficile "quadratura del cerchio" tra libertà, crescita economica e coesione sociale; J. Attali sulle possibili misure di politica economica e sociale condivisibili da destra e sinistra; M. Castells su media e democrazia; J. Dunn sul conflitto tra democrazia come ideale politico e democrazia come forma di governo. Fiducioso, nonostante tutto, che la conciliazione fra capitalismo e democrazia sia possibile, anche se difficile, Salvati si misura con i diversi problemi, privilegiando un atteggiamento riformistico, concreto e insieme riflessivo, implicitamente critico del modo ideologico, gridato e approssimativo con cui temi di questa importanza sono affrontati nel dibattito politico e nella stampa quotidiana.
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