"La mano pronta a dare rende pio anche l'empio..." Così esordisce la più ampia raccolta di canti medievali giunti fino a noi, i "Carmina Burana", un canzoniere che apre orizzonti inaspettati sulla vita di un'Europa immersa nella cultura del XII e del XIII secolo, e che soffre dei mali di sempre: la schiacciante potenza del denaro, l'ingiustizia della Chiesa, l'avarizia, l'invidia, l'amore dei prelati di Roma per i beni terreni, la disperazione umana per un'esistenza non regolata dal rispetto, ma oppressa dai vizi peggiori che l'uomo conosca. I "Carmina Burana" costituiscono un documento importantissimo per ricostruire alcuni momenti della storia medievale vista dalla parte dei 'chierici', gli studenti che si trasferivano da un'università all'altra e riversavano in questi testi la loro contestazione nei confronti delle autorità e della Chiesa. Scoperti nel 1803 nel monastero bavarese di Benediktbeuern e trasferiti nella Biblioteca di Monaco, i "Carmina Burana", un'antologia che raccoglie più di 300 componimenti poetici di autori in gran parte rimasti anonimi e viva e bruciante testimonianza di una cultura di opposizione e alternativa, furono pubblicati integralmente da Johann Andreas Schmeller nel 1847. Da allora sono sempre stati al centro dell'attenzione di filologi, critici e musicisti, che a essi hanno attinto echi, suggestioni e richiami, dando vita anche a splendide rivisitazioni quali quelle nate dall'arte di Carl Orff. Lo sdegno morale per la corruzione dei tempi - tematica fondante della prima sezione del manoscritto, qui pubblicata in edizione critica con un ricchissimo apparato di note e di indici -, le evasioni nell'eros o nel gioco e nel divertimento da osteria tessono, in un latino medievale ricco e metamorfico e in canti in medioaltotedesco con presenze di francese antico, un imponente affresco della vita e dell'arte di due secoli attraversati da fermenti portatori di grandi novità, che avrebbero condotto nel XVI secolo alla Riforma. Il volume è completato in Appendice da un saggio del professor Baroffio Dahnk dedicato alla fortuna musicale dei "Carmina Burana" attraverso i secoli. Le note sono di Edoardo Bianchini.
Anonimo -