"Cavalcata delle Vertigini" di Paolo Buzzi esce a puntate nel periodico "La Rivista di Milano. Politica e lettere", nel corso del 1922, per i tipi del Corbaccio. È solo nel 1924 che il romanzo di Buzzi ha una seconda e più diffusa edizione ad opera dell'editore Campitelli di Foligno, non nuovo ad imprese editoriali futuriste. Questa seconda edizione reca una Prefazione dello stesso autore, datata "Milano, autunno 1923", che appare assai significativa per iniziare a tracciare una linea interpretativa del romanzo. Buzzi afferma di voler proporre consapevolmente al suo pubblico un certo tipo di romanzo che si discosta dagli statuti della sua tradizionale definizione. Allo stesso tempo lo scritto riguarda un "[ ...] meraviglioso tipo regalatomi dalla guerra, fra i miei grandi amici d'arte [...] - Luigi Russolo - ne ho fatto la crisalide d'un bozzolo imaginario [sic] che avrebbe voluto essere luminoso come un alone". (Dall'Introduzione di Franco Tagliapietra)
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