Noa è una giovane donna proveniente dall'Etiopia e arrivata, dopo insormontabili ostacoli e indicibili torture, in un centro di accoglienza per migranti in Italia dove, apparentemente, pare aver trovato tranquillità e sicurezza. E assistita e aiutata dagli operatori, ha cibo e acqua e un tetto sulla testa, una nuova vita da ricominciare. Eppure, le sofferenze e le violenze patite nella sua terra natia e nel corso della tragica traversata in mare, hanno minato la sua salute mentale, oltre che fisica. Noa trascorre le giornate sulla spiaggia, in una perenne apatia, ricordando la sua vita precedente ad Addis Abeba, la sua famiglia e il figlioletto morto dopo lo sbarco. L'unico spiraglio di salvezza e speranza di un'esistenza migliore sembrano essere rappresentati da Alberto, gestore del centro, con cui Noa prova ad abbattere il muro di dolore e sofferenza che si porta dentro.
Anonimo -