"Che gli scandali avvengano", dice Gesù (Vangelo di San Matteo, 18,7) giacché essi smaschereranno i malvagi che li provocano. E Luca Canali, con una scrittura limpida e affilata, penetra nei recessi più segreti dell'animo di vittime e colpevoli, protagonisti di scandali, in una silloge di racconti e personaggi tutti diversi ma tutti accomunati da una stessa complicità (l'alto burocrate, la bella e sensuale cinquantenne, il mediocre politico, il ragazzo che non riesce ad amare, l'omosessuale avventuroso e sereno, l'usuraio per vednetta, ecc.), che svelano dove si annida il Male, e spesso da tale "epifania negativa" ottengono una laica redenzione oppure il verdetto finale della morte. Ma "lo scandalo" può anche non essere evidente, per quella che è stata giustamente definita - dalla Arendt - la "banalità del male".
Anonimo -