Questo volume riunisce i racconti pubblicati in diverse antologie di questa casa editrice, a partire da "Capodanno in giallo". Raccolti assieme, permettono di ricostruire quello che può chiamarsi l'antefatto del vicequestore Rocco Schiavone. Un poliziotto tutt'altro che buonista, piuttosto eccentrico nei panni del nemico del crimine. Di mattina, per darsi lo slancio si accende uno spinello; quando capita, non disdegna qualche affaruccio con la refurtiva di un colpo sventato; è rozzo con tutti, brutale con i cattivi, impaziente con le donne. Ciononostante chi legge le sue avventure lo vorrebbe amico. Per punizione, i comandi lo trasferiranno in mezzo alla neve di Aosta, dove sono ambientati i romanzi che gli hanno dato tanta notorietà. Intanto, nelle storie di questo volume, lo incontriamo prima del forzato trasloco. Sa che sta per dire addio alla città amata, ma non sa quale sia il suo destino. In questa incertezza, il passato lo stringe da ogni parte scolpendo il suo pessimismo, nutrendo la sua malinconia. Percorre Roma, luoghi familiari, vecchie conoscenze, mentre nel suo modo sfaticato intuisce soluzioni impensate agli enigmi criminali. E questi hanno sempre sfondi di oscura umanità. Tanto che i suoi difetti appaiono l'altra faccia, necessariamente antiretorica, della medaglia della viva pietà per i derelitti e del grande dolore che una volta gli ha straziato il cuore. Insomma, sembra una specie di angelo caduto.
La nostra recensione
Rocco Schiavone, il vicequestore di polizia trasterverino trapiantato, controvoglia, ad Aosta, è oramai uno dei detective più amati dai lettori italiani. Forse è lui l'erede letterario della fama dello storico commissario Montalbano di Camilleri (e infatti anche per Schiavone parte una serie tv dal 2016).
In questo libro Manzini racconta storie precedenti al trasferimento in Valle d'Aosta: Schiavone, in questa antologia, è ancora a Roma, e ha già perduto la moglie, Marina, che peraltro continua ad apparire nei suoi pensieri e in tutte le sue avventure.
Se anche voi, come noi, avete in simpatia questo riuscitissimo personaggio, scorbutico ma spiritoso come solo certi romani in trasferta sanno essere, non potete perdere le sue Cinque indagini romane, perché Manzini, nella forma del racconto, sa essere divertente e bravo almeno quanto lo è quando si applica alla forma più lunga del romanzo.
Dopo Cinque indagini romane, non ci resta che aspettare la prossima avventura aostana di Schiavone. O magari capire meglio la vicenda per cui i suoi superiori lo hanno spedito da Roma fino alle montagne, in un altro prequel. O scoprire com'era il vicequestore prima della scomparsa dell'indimenticata Marina...
Chi è Antonio Manzini? Prima di inventarsi i libri di Schiavone, Manzini è stato un attore (più che altro televisivo) e poi uno sceneggiatore (in coppia con Niccolò Ammaniti per Come Dio comanda di Salvatores e per Il siero della vanità di Alex Infascelli). Dal 2005 si cimenta con i libri di narrativa. Pista nera, il primo giallo della serie di Schiavone, è uscito nel 2013.
Anonimo -