La complessità della figura di Circe continua a interrogare. Qui si sceglie di ascoltarla e di reagire tenendola non di fronte ma sguincia, in modo da registrare, più che domande e risposte, un campo di tensioni. Teso tra invidia, ammirazione, polemica è il campo della disputa tra Circe e Atena, avversario interno quanto esterno. Disputa che mostra la difficoltà del percorso della soggettività femminile, alle prese sia con limmaginario che la definisce che con quello che la anima. A riflettere su questo percorso vengono convocati J. Joyce, V. Woolf, M. Atwood, M. Cunningham, N. Ginzburg; la filosofa E. Pulcini e la psicoanalista M.C. Barducci. A riflettere sullanno trascorso con Circe sospeso, ricco di altrove, di altrimenti come metafora del tempo analitico, viene convocato lo stesso Odisseo, che però narra ai Feaci unaltra storia.
Anonimo -