Una delle maggiori studiose della storia italiana contemporanea mette a fuoco momenti salienti della cultura del nostro Paese - da Cesare Lombroso e la sua lettura della società italiana alle riviste del primo Novecento con la loro reazione al passato positivista; dal fascismo e dalla scelta di una sorta di ritorno all'ordine di cui il fascismo poteva, o voleva, essere considerato strumento al secondo dopoguerra con le sue tensioni e le sue periodizzazioni interne - per cogliere legami e connessioni, continuità e rotture, e infine la perdurante memoria di un passato con cui, al di là delle intenzioni, non si erano fatti completamente i conti. Alcune figure ne sono testimoni esemplari: Delio Cantimori e la sua inquieta e tormentata esperienza degli anni Trenta; Leone Ginzburg con il suo intransigente antifascismo che non gli impediva tuttavia di capire anche se non giustificare; Carlo Levi nel suo passare tra due tempi con apparente distacco e sguardo acuto; Emilio Sereni che del suo significativo percorso porta intero il carico di contraddittorie e irrisolte esperienze.
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