Dopo la morte di un grande scrittore è normale preparare, per motivi economici e celebrativi, una serie di pubblicazioni che accontentino i lettori devoti e spronino i posteri ad avvicinarsi a quello che per molti è già un classico. Ma che fare dopo la morte di Pino Turlu, giornalista sconosciuto, abile, nel corso della sua lunghissima carriera, solo a non farsi notare? Turlu c'è sempre stato, ma quasi nessuno se ne è accorto e ora, dopo la sua morte, saltano fuori manoscritti con un gran numero di interviste a personaggi appartenenti a vari ambiti: storia, letteratura, mito, Bibbia, pubblicità, cartoni animati. Così, nelle interviste di Turlu, improbabili più che impossibili, troviamo Carlo Magno e Babbo Natale, Giuda e Dracula, Barbie e Medea, accostati con disinvoltura e intervistati senza tanti cerimoniosi preamboli. Tutte interviste di dubbia autenticità, eppure innegabilmente "reali".
Anonimo -