Un rincuorante invito a combattere per la salvezza del pianeta.
«Uno dei nostri pensatori più originali.» Naomi Klein
«Malm attinge alla sua doppia esperienza di accademico e attivista per sostenere che il movimento per il clima debba cambiare tattica. È un libro appassionato, potente, imperfetto e profondamente necessario.» Los Angeles Review of Books
«È difficile leggere questo libro senza immaginarsi a sabotare i jet privati dei super-ricchi.» Yes! Magazine
Nei primi due decenni del Ventunesimo secolo, il movimento per il clima ha attraversato diverse fasi, cicli ascendenti e discendenti; e nel frattempo il suo avversario, il «capitalismo fossile», è andato dritto per la propria strada: i terrificanti dati sulle emissioni in costante crescita lo dimostrano. Il movimento ha da tempo optato per un pacifismo radicale. La nonviolenza è stata adottata come imprescindibile scelta tattica, più ancora che come imperativo morale. Ed è su questo che si concentra lattenzione di Andreas Malm nel libro che avete fra le mani. Tutto un apparato ideologico fondato su letture parziali e deformate della storia delle lotte del passato è analizzato e messo in discussione: sempre, nelle battaglie vinte, accanto al movimento di massa nonviolento cè stato chi ha avuto lessenziale capacità di alzare il livello dello scontro, se necessario.
La sfida al cambiamento climatico non è inferiore a nessuna. In verità, mai i rischi per lumanità intera sono stati tanto gravi. Liberarsi del mito della superiorità tattica della nonviolenza è oggi fondamentale; escludere il sabotaggio, lattacco alla proprietà privata, è un drammatico errore strategico. Come far saltare un oleodotto ha naturalmente scatenato discussioni, alla sua uscita in inglese (e ledizione italiana è arricchita da unappendice in cui lautore risponde alle critiche). Ma di certo Malm sa di cosa parla, quando descrive la catastrofe incombente, e questo libro può essere una decisiva scintilla.
Anonimo -