Un viaggio emozionante alle origini del pensiero umano, un'indagine che sfida il tempo e che svela un possibile legame dimenticato tra cielo e terra: l'affascinante ipotesi che alcune coppelle preistoriche incise nella roccia possano rappresentare costellazioni celesti. Da secoli oggetto di studio e mistero, queste enigmatiche depressioni scavate nella pietra sono state interpretate in molti modi diversi, però raramente sono state collegate in modo sistematico all'osservazione degli astri. Attraverso un'analisi comparativa delle incisioni rupestri e delle configurazioni stellari visibili nell'antichità, gli autori propongono una nuova chiave di lettura e, con un approccio che coniuga archeologia, astronomia e mitologia, invitano il lettore a riscoprire il profondo legame tra le antiche culture e il cielo notturno, offrendo ulteriori spunti per comprendere meglio la visione cosmica dei nostri antenati.
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