Esistono biblioteche che, invece dei libri, hanno sugli scaffali delle persone. Chiunque può avvicinarsi, prendere in prestito il libro umano che gli ispira più curiosità, ascoltare la sua storia e riportarlo a posto. Dal 2000, l'anno in cui è stato sperimentato per la prima volta in Danimarca, il progetto delle biblioteche viventi si è diffuso dapprima in Europa e poi in tutto il mondo, come strumento per favorire per il dialogo interculturale e la promozione dei diritti umani. Questo libro suggerisce ai bibliotecari procedimenti e pratiche per costruire una biblioteca vivente nel proprio contesto, interpretandola sia come strumento di contrasto alle discriminazioni e agli stereotipi sia come momento di risillabazione di quello che, in una comunità, dovrebbe essere il lessico basilare: incontrarsi, raccontarsi, ascoltarsi, riconoscersi gli uni negli altri.
Anonimo -