Emily Dickinson è un'autrice esplosiva, un "vulcano silenzioso" che con la sua inarrestabile vena creativa ha rivoluzionato il linguaggio poetico. Eppure, finora della "bella di Amherst" sapevamo soprattutto che ha trascorso un'esistenza ritirata, quasi reclusa, scandita da rare apparizioni pubbliche. In questa biograa, Lyndall Gordon spinge il lettore a varcare la soglia delle mura domestiche di Emily Dickinson e addentrarsi nel nodo della sua vita familiare, nel quale individua una magmatica fonte della sua opera letteraria. Il groviglio di passioni che lega l'autrice all'austero fratello Austin, sposato con Susan, da sempre amica e confidente di Emily, e a Mrs Mabel Todd, l'amante di Austin che arriva a sconvolgere l'apparente serenità dei Dickinson, diventa la scena originaria che alimenta l'invenzione poetica di Emily. Un dramma, una faida su cui Lyndall Gordon - come scrive Nadia Fusini nella prefazione - «ci istruisce non certo per amore del pettegolezzo, ma perché queste vicende di guerra intestina gettano luce su una storia sacra per noi devoti lettori; e cioè, su come venga a comporsi quel corpus di opere che veneriamo - le sue poesie, le sue lettere. Noi vogliamo, certo, sapere della sua esistenza mondana, ma in quanto è legata alla sua opera. La biograa di un poeta è come la biograa di un santo: vogliamo capire come il santo o il poeta giungano a compiere i loro diversi miracoli». Gordon inserisce nella sua narrazione le prodigiose poesie di Dickinson, riportate in gran numero nel volume, rileggendole in una chiave innovativa e convincente, anche alla luce di una sua intuizione su una malattia, nora mai ipotizzata, di Emily, e ricostruisce sapientemente la burrascosa vicenda della spartizione tra gli eredi della sua opera, che molto ha influito sulla nostra ricezione della sua poesia.
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