Già agli inizi del 1900 lo scrittore francese Marcel Proust ne "Alla ricerca del tempo perduto", aveva usato un'immagine brillante per descrivere gli effetti nostalgici e consolatori di un biscotto. Tuttavia il temine Comfort food così come viene inteso oggi verrà coniato successivamente, diventando non più il cibo del ricordo, bensì quello del cuore e del conforto. La gastronomia che fa bene all'anima. E innegabile che la storia recente a livello mondiale ci ha portato a rifugiarci in cucina, riscoprendo la calma di quel tempo perduto nel sedersi a tavola per assaporare antichi sapori, della pizza e del pane fatti in casa, del cibo "così come lo faceva la nonna". La cucina come evasione, anche se momentanea, dal mondo reale, come luogo di "comfort" in cui sentirsi al sicuro.
Anonimo -