"il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette..."
In realtà, il Nino di De Gregori nel libro è Marco, bimbo timido e impacciato che, palla da calcio al piede, vive gli anni `70 con le incertezze dell'età.
Per farcela, copre le "spalle strette" con la maglia di Savoldi, si veste da Zorro, mercanteggia con Dio per amore del Bologna e della sua biondina rispettando regole e criteri educativi trasmessi da genitori, chiesa e tessuto culturale.
Intanto, tra il realismo dei familiari e il cinismo dei coetanei, fuori c'è l'austerity, dalla nonna si ammazza il maiale, a scuola e in cortile si prendono lezioni esistenziali.
Marco vive le contraddizioni del periodo, in cui la semplicità contadina si scontra con la modernità che avanza e le antiche radici, rappresentate dalle tradizioni religiose e dai valori morali, vengono difese strenuamente, nel caso, anche con improperi alla bolognese.
Così anche Marco reagisce e prende a calci il pallone proprio come la vita fa con lui.
Come si dice a Bologna "quel che non ammazza ingrassa!" e lui, pur non ingrassando mai, "resiste agli urti della vita" comprendendo che, in essa, potrà avere un ruolo anche se non dovesse essere quello di centravanti!
Anonimo -