Intorno alle figure di una tribolata infanzia dell'autore, fiorisce una serie di immagini popolari della Roma degli anni `40/'50. Assistiamo così attraverso l'occhio attento e mobile dei bambini a storie del quotidiano di varia umanità e, di queste, ne ascoltiamo il respiro fino a confonderlo con il nostro. L'opera si presenta così come una raccolta di racconti accomunati da caratteristiche narrative e vicende ben esplicitate in un prologo originale e accattivante. La scelta è quella di avvicinarsi al mondo dell'infanzia, per rappresentare la realtà nella sua crudezza e violenza, di una umanità provata dall'ultima guerra, utilizzando la voce e l'intenzione di un ragazzino, dallo sguardo innocente e dall'anima carica di speranze in proiezione di un auspicabile migliore futuro.
Anonimo -