"Habeas corpus" suona una celebre formula del diritto dei popoli anglosassoni - e dove c'è (il problema della) libertà. Dal Seicento lacerato di John Milton all'Età dei Lumi di Cesare Beccaria, dai 'buoni sentimenti' ottocenteschi ai disastri dell''eugenetica' (o, come altri dice, eugenica)del Novecento scientista e totalitario, legge e morale hanno sempre più subito i contraccolpi della crescita della conoscenza. Adamo ed Eva hanno mangiato il frutto proibito, e alla loro progenie si legano i denti. Nel primo Novecento bastava un partenopeo trapianto di testicolo per mettere in subbuglio l'italietta fascista. Ma quali codici resteranno alle donne e agli uomini 'bionici' del Terzo Millennio? Che ne sarà della triade Dio, Patria e Famiglia? Già il Padreterno sembra essersi perso in qualche piega dello spazio-tempo einsteniano; i Padri della nazione paiono 'fuori moda', mentre sta sbiadendo anche la figura del 'pater familias', un tempo spauracchio di mogli e figli. Di fronte all'impatto della Tecnica sui nostri 'vizi privati' e sulle nostre 'pubbliche virtù' (ma non potrebbe essere il contrario?) non bastano i ragionamenti astratti e le prese di posizione 'ideologiche' di certi attuali specialisti di bioetica. Occorre invece ripensare a fondo, attraverso lo studio di casi concreti, i 'vincoli' (religiosi e civili) che tengono insieme ogni 'societas', dalla famiglia allo stato.
Anonimo -