In una notte di pioggia un uomo in stato confusionale viene ricoverato in una clinica privata milanese. Al medico che lo visita sembra sotto gli effetti di una droga. Il corpo scosso da convulsioni, le braccia martoriate da fori di iniezioni, un cocktail di veleni nel sangue, farfuglia in preda al delirio di essere stato segregato da persone con il volto coperto. Impossibile saperne di più, perché poche ore dopo il paziente risulta scomparso, e con lui gli accertamenti diagnostici e la cartella d'ingresso. Nessuno ricorda di averlo visto, come se non fosse mai esistito. Intanto il ritrovamento di un cadavere con i segni evidenti di un'eliminazione operata da un killer professionista mette in allarme gli apparati di sicurezza. La vittima è un mercenario russo della Wilder Haufen, famigerata organizzazione specializzata in imprese ad alto rischio. Dario Costa, convocato dal DIS, riceve l'incarico di scoprire per quale motivo un componente del gruppo sia stato ammazzato in territorio italiano. Una pista che collega l'omicidio al caso del paziente svanito nel nulla porta sull'isola di Chios, a una fabbrica forse implicata in un traffico di sostanze chimiche utilizzate nella produzione del Sarin. Un agente nervino nelle mani sbagliate rappresenta una minaccia devastante. Costa è l'unico antidoto disponibile.
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