Costantino Lascaris e i presti messinesi

Nella seconda metà del '400, Messina godette di una certa celebrità nel panorama europeo, per la presenza di due eminenti personalità dell'arte e della cultura rinascimentali: il pittore Antonello e il maestro di lingua greca Costantino Lascaris. Le loro vicende biografiche ci rimangono però quasi del tutto sconosciute per il silenzio inspiegabile, quasi "misterioso", da parte di storici e annalisti locali del '500 e del '600, di solito assai generosi di elogi e addirittura enfatici nell'esaltare ogni più piccola gloria cittadina. Lo scopo di questo libro è cercare di spiegare i reali motivi di questo silenzio. Attraverso una paziente opera di scavo fra le "crepe" dei documenti dell'epoca e tramite un lungo e laborioso esercizio intuitivo, l'autore si è infine creato un varco in questa oscurità riuscendo a decrittare quanto era pur presente in diverse opere del pittore e nella produzione letteraria del Lascaris e dei suoi allievi (fra i quali alcuni tipografi tedeschi), ma che per vari motivi era stato abilmente occultato e camuffato grazie a segni nascosti, sofisticate costruzioni allegoriche, un uso ambiguo di simboli, giochi linguistici di tipo allusivo o anagrammatico, e vere e proprie diavolerie enigmistiche.

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