In uno di quegli scoppi di miniera che fanno tremare il cuore del mondo; tra la tenebra e il sasso era rimasto schiacciato anche l'uomo di Marta.
Era quel Paolino dei Villa detti i Melagodo; quel Paolino che avrete visto mille volte giocare a bocce, se la domenica siete stati a San Vito e vi siete fermati a berne un quarto all'Osteria del tabarro. I punti della partita li segnava lui, col gesso, sulla lavagna: e tutti ci si fidavano. Era davvero un galantuomo. Aveva casa e campo; gli mancava una donna: prese Marta.
Anonimo -