Bruno torna in Toscana dalla prigionia dei campi sovietici, deciso a vendicare la morte del fratello, un partigiano fucilato dai tedeschi in seguito al tradimento di un compaesano. Giunto al suo paese, viene però accolto con molta diffidenza e omertà : tutti sanno, ma nessuno vuol confessare, nemmeno la madre. Il villaggio ÿ stato già scosso troppo dalle crudeltà della guerra, per poter accettare ancora vendette e spargimento di sangue. Sarà mastro Antonio, il falegname, con la sua convinzione che la morte per gli altri, come quella di Cristo, sia l'unica forma di giustizia, a mostrare a Bruno la strada da seguire. Il Cristo proibito ÿ la prima e unica regia cinematografica dello scrittore toscano Curzio Malaparte. Traendo spunto dal suo stesso romanzo, Malaparte descrive con indubbio talento la situazione italiana del dopoguerra, ancora intenta a contare i danni del conflitto appena concluso, ma già piena di speranza e di voglia di guardare al futuro.
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