Aspetto il treno e il treno, come al solito, non arriva. Cinque, dieci, quindici minuti di ritardo. Mentre la muffa comincia a ricoprire il mio corpo, una voce metallica annuncia un convoglio in arrivo.
Non è il mio.
Nasce così questa raccolta di gioie e dolori, delusioni e insidie, astuzie per non soccombere. Perché anche se partire è un po' morire, sopravvivere - per fortuna - si può.
Anonimo -