DAL LIBRO: Il consiglio partiva non soltanto dal buon senso comune, ma piuttosto da un'esperienza che pareva millenaria, unita alla precisa intuizione del caso speciale; e da una base religiosa che aveva la compattezza d'un blocco di pietra. I rimproveri non eran risparmiati, se necessàri: bruscamente, cordialmente materni. Avveniva non di rado che la direttrice o la vice, partendo dai conti di cucina, dalle liste dei pasti o dal discorso intorno a un fornitore, s'ingolfassero con lei in lunghe consultazioni da uguali a uguale, su provvedimenti pel bene della comunità.
Ogni mattina la direttrice recitava il Paternoster con noi: lei ad alta voce, noi piano, in giro alla tavola preparata pel caffè-latte. Cosí si cominciava la giornata. Era bello cominciarla cosí: ciascuna andava poi al lavoro, o verso la difficile ricerca del lavoro. Al Paternoster Calista non mancava mai. Osservandola, inquadrata nel vano dell'uscio che metteva alla cucina, col capo eretto, l'occhio sicuro, le ruvide mani da donna di fatica congiunte sul ventre ma pronte a liberarsi per riprendere le faccende, sentivo la nettezza e probità del suo spirito incidersi nella probità dell'aspetto, e far di lei una persona di comando nel luogo dove non avrebbe dovuto che obbedire.
Vi sono donne singolari, delle quali non si pensa abbiano avuto padre e madre, o posseggano marito e figli. Simili ad alberi che invecchiano soli in mezzo a cortili deserti; e non fanno ombra che ai sassi. Cosí Calista. Una sorella però l'aveva, e l'andava a visitare tutte le domeniche: se parlava di lei, lo faceva con misurato ma consapevole e robusto orgoglio. Talmente è vero che certe disgrazie, sopportate in un certo modo, riescono a divenire titoli di nobiltà.
Anonimo -